Come è nato il giornale online

La redazione del giornale online Piuculture.it

La redazione del giornale online Piuculture.it

Nel 2009 Piuculture ha svolto un’indagine a tappeto sulla presenza dei migranti nel Municipio II. In collaborazione con studenti e laureati del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma sono stati mappati i luoghi che richiamano stranieri in questa porzione di città e le realtà che producono intercultura, scambi e aiuti internazionali:

  • luoghi di culto come la Moschea e le comunità straniere ospitate presso le parrocchie
  • luoghi di rappresentanza e culturali come ambasciate, istituti culturali, associazioni di migranti
  • servizi e sportelli frequentati soprattutto da migranti
  • strade e piazze ad alta affluenza di migranti, negozi e attività economiche gestiti da stranieri, realtà associative, culturali sportive e luoghi di ritrovo
  • media, organismi di tutela e di cooperazione internazionale che hanno sede nel nostro territorio

Sulla base dei dati raccolti, dei bisogni emersi dai vari soggetti, abbiamo ipotizzato una rete virtuale di soggetti interessati a scambiare informazioni. Ci siamo così resi conto del grande potenziale informativo della rete di rapporti individuata, e abbiamo deciso di far confluire il tutto in un giornale online, un prodotto molto più dinamico di un sito.

Nel 2010 per realizzare il passaggio dal sito al giornale online abbiamo aperto il laboratorio di comunicazione interculturale patrocinato dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma. Con gli allievi del Laboratorio sono stati realizzati i materiali che hanno portato alla realizzazione del giornale online www.piuculture.it presentato al pubblico il 10 febbraio 2011.

2 giugno 2013 nasce la sezione in rumeno: poiché i cittadini romeni residenti in Italia (1.072.342,IDOS 2012) sono la comunità di stranieri più numerosa, la redazione di Piuculture ha realizzato una sezione in rumeno con un duplice scopo: fornire le informazioni indispensabili per l’inserimento in Italia, togliere dall’isolamento quella parte della comunità romena e moldava formata in gran parte da donne lavoratrici impiegate come colf, badanti, infermiere, che vivono isolate nelle famiglie italiane e hanno poche opportunità di partecipare e integrarsi nella realtà locale.